Uno degli aspetti più delicati che non sfugge alla valutazione nell’acquisto di una nuova asciugatrice è quello che attiene alla sfera dei consumi. A riguardo occorre premettere che le nuove tecnologie hanno introdotto meccanismi virtuosi e ‘salva-consumi’ come i sistemi delle moderne asciugatrici a pompa di calore che hanno fatto passi da gigante per arginare gli sprechi di acqua e corrente da parte degli elettrodomestici di ultima generazione in confronto ai vecchi modelli ventilati. Per agevolare l’individuazione di asciugatrici più parsimoniose c’è l’etichetta energetica che, da qualche tempo, è obbligatoria. Leggendola sarà più semplice capire le specifiche tecniche dell’asciugatrice e capire se è più o meno votata al risparmio.
Come succede per lavatrici e lavasciuga, anche nelle asciugatrici l’efficienza energetica è variabile a seconda dei modelli presi in esame, come è riportato su www.asciugatricimigliori.it nelle domande frequenti. La distinzione si traduce in classi energetiche, la più bassa corrisponde a consumi più alti, per le asciugatrici è la D, mentre le classi più alte dalla A alla A+++ corrispondono a modelli più clementi che ci salvano da brutte sorprese in bolletta. Come avviene questa classificazione e in base a quali parametri? Le classi energetiche sono assegnate dalla comunità europea sulla base di test che contribuiscono al calcolo dei livelli di consumi.
Tali calcoli sono la risultante di prove effettuate sulla base di 160 cicli standard di asciugatura, modello per modello, a pieno carico e non. Poi vanno considerate anche altre variabili, come la frequenza d’uso dell’asciugatrice e i gradi di temperatura impostati di volta in volta, anche la scelta dei programmi incide sui consumi. Prendendo ad esempio un’asciugatrice a pompa di calore si possono visionare su un’apposita tabella, riportata sulla scheda tecnica dell’elettrodomestico, i consumi annui riferiti alle varie classi energetiche mettendo in conto un carico di 6 chili. Vedremo che per un’asciugatrice di classe A+++ si avrà un consumo medio annuo inferiore a 25 euro a fronte di un consumo di circa 90 euro per un’asciugatrice di classe D. Ovvio che restano valori indicativi, se ad esempio si userà un’asciugatrice slim da 5 chili di carico il consumo sarà naturalmente inferiore o superiore nel caso di asciugatrici più grandi con una capienza maggiore.